Nei
giorni di venerdì 10 e sabato 11 Ottobre si è svolta la presentazione del nuovo
Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) del comune di Parma. L’assessore
all’Urbanistica e alle politiche territoriali Michele Alinovi, nella sua
spiegazione, ha suddiviso i principi a fondamento del nuovo piano in due
strategie, una locale e una globale, separate ma correlate tra loro.
La
strategia “locale” si basa sul recupero dell’identità del territorio ed è
finalizzata alla restituzione del valore paesaggistico, socio-culturale e
turistico della nostra città. Tramite processi di rigenerazione del paesaggio
urbano e del territorio rurale si cercherà di ristabilire la forma “urbis”
della città e la valorizzazione del settore agro-alimentare.
Invece
la strategia “globale” incentrata sulla sostenibilità è mirata alla
rigenerazione urbana in versione sostenibile e antisismica e al consumo zero di
suolo.
In
questo quadro generale che tocca punti molto eterogenei tra loro, uno ci ha
particolarmente interessato, poiché investe direttamente il territorio delle
sette frazioni; ovvero la creazione di un parco agricolo tra i due fiumi Parma
e Baganza.
Questo
dovrebbe rivestire un ruolo strategico di cerniera tra i due diversi sistemi
territoriali individuati mediante la valorizzazione dell’alveo fluviale dei due
torrenti.
Il
parco si inserirebbe all’interno di un progetto più ampio, ovvero la
realizzazione di un parco agricolo periurbano della città di Parma.
L’intervento è indirizzato alla restituzione di una forma compiuta al limite
incerto dei comparti periferici cittadini con la restituzione, tramite
l’esaltazione della maglia centuriale, di alti valori paesaggistici e
socio-economici al territorio rurale di quella pianura prossima alla città
urbanizzata.
Tutti
i presupposti che sono stati presentati, come base di questo progetto, ci sono
sembrati degli ottimi punti di partenza per costruire un progetto, su cui
discutere, per questo territorio. Però
alla fine delle due giornate alcuni nostri interrogativi non hanno trovato
risposta; ad esempio: come si costituirà il parco periurbano? Ci sarà una quota
da pagare per gli agricoltori in cambio di un bollino di garanzia di origine?
Con che criterio si porranno i confini del parco agricolo? Ci sarà una
normativa paesaggistica da rispettare per la salvaguardia dell’identità del
paesaggio? O ci sarà una nuova progettazione di questo paesaggio?
Ci auguriamo che a questi interrogativi si cerchi una risposta
,attraverso il dibattito, all’interno del Forum permanente per lo sviluppo di politiche
territoriali integrate, che è stato aperto con queste due prime giornate. Il prossimo appuntamento è previsto per mercoledì 30 ottobre presso il Palazzo del Governatore.
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